Affacciandosi su di un tipico cortile trapanese, questa stanza, a differenza delle altre, conserva una asetticità di stile che la predispone ad ospitare le opere esaltandole e facendosi impreziosire. La riconversione a comodino di un residuo lapideo facente parte di una vecchia grondaia che attraversava il vano, ne caratterizza l’armonia minimale. Il forte impatto di due pareti in cemento faccia vista, lascia emergere le tinte di un prezioso tappeto patchwork, creazione di uno dei tanti artisti transitati.  In parte decorato con vecchie piastrelle in maiolica, scarti della antica pavimentazione, il bagno contrasta il grigio della camera con ceramiche color melanzana.

“….ciò che l’occhio è per il corpo la ragione lo è per l’anima….”
(Erasmo Da Rotterdam)